I sentieri di Cimbricus / L'uomo che sognava i 7 piedi
Domenica 22 Novembre 2020
Colpito da bambino dalla polio, “Buddy” Davis era riuscito a conquistare il primato mondiale del salto in alto e vincere il titolo olimpico di Helsinki, lasciando poi l’atletica per il basket professionistico.
Giorgio Cimbrico
Walter Davis detto "Buddy" era altissimo (sei piedi e otto pollici fanno 2.03) e molto vecchio: se n’è andato qualche giorno fa, a 89 anni, lasciando la sua lezione di perseveranza che lo portò al titolo olimpico di salto in alto a Helsinki e a due titoli in NBA. Nativo di Beaumont, Texas, aveva 8 anni quando venne colpito dalla polio alle gambe e a un braccio. “Decisi subito che non sarei rimasto in un letto”. Si sforzò di camminare, prima con delle imbragature che lo facevano soffrire, poi pedalando su una cyclette due ore al mattino, due ore al pomeriggio.
Italian Graffiti / Una targa del CONI in onore del "fascista" Finzi
Giovedì 19 Novembre 2020
La storia non pare essere la materia più coltivata ai nostri giorni: più rassicurante andare a memoria, semmai adattandola quando non riscrivendola. Se vogliamo, è un po’ come vuotare un cassetto dalle foto dei nonni per far spazio all’ultimo modello di Ipad.
Gianfranco Colasante
Leggo che Giovanni Malagò inaugurerà a breve una targa in memoria di Gino Bartali, “in ricordo degli sportivi ebrei perseguitati dalle leggi razziali, tra i quali anche l’ex presidente del CONI, Aldo Finzi”. Non mi stupisco. Ignoro quali e quanti siano i consulenti storici di Malagò, mi dicono che al Foro Italico e dintorni non ne manchino, ma questo sul quale lo stanno indirizzando è un sentiero un po’ scivoloso. Non parlo, ovvio, del Ginettaccio “giusto tra le nazioni”, quanto di Finzi: uno dei quattro presidenti del CONI rimasti uccisi durante la guerra civile il cui nome, presumo, sarà del tutto ignoto all’intero CN che ha avallato l’iniziativa. Tento di spiegarmi.
Duribanchi / L'importante e' esagerare. E ci riusciamo bene
Giovedì 19 Novembre 2020
Pare proprio che in nome del Covid-19 si siano rovesciati schemi e gerarchie. Mentre chi dovrebbe indicare la rotta ha sempre altro da fare, e da dire, di più utile e produttivo (per sé medesimo).
Andrea Bosco
“L'importante è esagerare”, cantava Jannacci. E aggiungeva “sia nel bene che nel male”, ma questa è un'altra storia. Il direttore di Radio Maria ha spiegato che dietro al Covid c’è “una mente criminale, per ridurre tutti simili a zombi”. La “mente” avrebbe sembianze conosciute: lingua forcuta, corna, coda lunga, ali, alito pestilenziale. Niente di nuovo: Satana tra gli umani, da sempre, ci sta da papa (ohps!). Ha cominciato con quella “mela” che ci ha sloggiati dal Paradiso Terrestre e pare non abbia ancora finito. Quelle su Belzebù sono storie millenarie. Il Demonio è presente in ogni cultura dalla notte dei tempi. E quindi, se non altro per un calcolo delle probabilità: eccetera.
I sentieri di Cimbricus / Se questa e' una guerra, temo il peggio
Mercoledì 18 Novembre 2020
Il nemico invisibile continua a mietere vittime, caduti che alla fine della giornata vengono riassunti nella freddezza dei numeri: ma, direbbe Primo Levi, avete considerato che questi sono uomini?
Giorgio Cimbrico
Ormai chi comanda ha perso il senso della realtà, come Douglas Haig, il comandante in capo del corpo di spedizione britannico che sulla Somme e a Passchendaele perse 300.000 uomini per guadagnare qualche centinaio di metri. Oggi, 753 morti, la forza, tutta intera, di un battaglione. In guerra, per perdite si intendono i caduti, i feriti, i dispersi. Qui, tutti morti. Molti erano vecchi, truppe ausiliarie ormai, buone per le retrovie della vita
Fuorisacco / Per quattro palloni autografati, si puo’ delirare?
Mercoledì 18 Novembre 2020
Chissà cosa avrebbe scritto Giovanni Mosca di fronte a questa storia di ordinaria opportunità politica ammantata di sport. Ma pur sempre, come nella buona tradizione, a spese dell’incolpevole elettorato.
Gianfranco Colasante
Non so se il nome di Joe McGinniss vi dica o meno qualcosa. Provo ad aiutarvi. Si trattava (al passato perché è deceduto da qualche anno) di uno scrittore di “gialli” di Manhattan che, giunto in Italia per una vacanza, venne a conoscenza di una insolita vicenda: la promozione in serie B, dopo una rapida scalata partita dalla C2, della squadra di calcio di un centro montano abruzzese, Castel di Sangro, poco più di 6000 abitanti ai margini della piana delle Cinque Miglia, a due passi da Roccaraso e Rivisondoli. Inquadrata la storia, il detto McGinniss se ne entusiasmò a tal punto da scriverci un libro – “The Miracle of Castel di Sangro” – pubblicato a New York nel 1999.
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