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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / La bellezza salvera' il mondo? Forse

Lunedì 30 Novembre 2020

 

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“La storia dice che quando un gesto sportivo è sottoposto a un giudizio, non solo tecnico, da parte di umani ne sono nate baruffe, controversie e polemiche a non finire.

Giorgio Cimbrico

La bellezza salverà il mondo è una di quelle frasi che, dopo un uso dissennato, fanno dire uffa e rimpiangere i bigliettini che si trovavano nei Baci Perugina o nei biscotti della fortuna, omaggio dei ristoranti cinesi a fine pasto. Tra l’altro, non è ben chiaro il significato delle parole che Dostoevskij mette in bocca al principe Miskin. Vuol dire proprio quello o c’è qualcosa di ambiguo, di nascosto? In attesa di convincenti risposte, usiamo ai nostri fini la frase così come si presenta, adattandola a scenari, situazioni.

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Fatti&Misfatti / Orologi da tempo fuori tempo

Lunedì 30 Novembre 2020

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“Ci dispiace se vi eravate illusi, come il basket che aspetta la ripresa appena torneranno a casa i ragazzi che giustamente Sacchetti ha portato alla ribalta europea, forse stanco delle mummie che girano oggi.”

 

Oscar Eleni

In esilio volontario sotto il faro tricentenario di un’isola svedese. Troppe lacrime da asciugare, molti motivi per non sentirsi ben rappresentati in un Paese dove i politici, magari gli stessi che giuravano sulla nipote di Mubarak, spiano se uno di una scorta, magari senza ordini, va ad aiutare chi si sentiva molestato da iene qualsiasi. Mentre le salive schizzano sulle feste da celebrare anche con tanti morti intorno, ci fermiamo in silenzio davanti ad un palazzo pubblico milanese dove l’orologio in entrata segna le sette meno cinque da almeno due anni.

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Italian Graffiti / L'ora dell'orgoglio (e senza pregiudizio)

Venerdì 27 Novembre 2020

 

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Sarei curioso di leggere quel “bignamino” che Giovanni Malagò ha regalato ai suoi colleghi del CIO: d’accordo che questo non è più il CIO di Samaranch padre, ma sarebbe pur sempre una lettura stimolante.

Gianfranco Colasante

 

Confesso d’aver fatto un salto stamani aprendo la pagina sull’intervista rilasciata da Giovanni Malagò a due valenti colleghi del Corriere della Sera, Marco Bonarrigo e Daniele Dallera. L’ho riletta un paio di volte. E l’ho fatto volentieri. Finalmente, mi sono detto. A partire dall’incipit rivolto agli intervistatori: “Soffro per voi quando dovete spiegare ai lettori cosa sta succedendo a livello politico nello sport italiano”. Ecco, mi pare l’essenza di tutto: nessuno, tra quanti sanno qualcosa di sport o della sua organizzazione, credo ci riuscirebbe visto che nessuno ha capito cosa è successo e cosa sta accadendo.


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I sentieri di Cimbricus / Maradona, la frode e il capolavoro

Mercoledì 25 Novembre 2020


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Due piedi solisti, specie il sinistro, con variazioni: quelle finte in corsa, appena percettibili, sono state sezionate fotogramma per fotogramma. In cinque minuti, la “Mano de Dios” e il “Gol del Secolo”.

Giorgio Cimbrico

C’era ancora qualche luminaria accesa: un mese fa, Pelé 80 anni, Diego Armando Maradona 60. E ora lui se n’è andato e le prime parole che affiorano sono: ha attraversato e riempito quarant’anni della nostra vita. Come Alì, come il personaggio di un libro che è bene rileggere senza stufarsi mai. Un racconto di meraviglie, di mutazioni, di ascese, di cadute. C’è stato un tempo in cui Diego diventò un mostro marino, un dugongo, Informe, le braccia come pinne.

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Piste&Pedane / In morte di un amico: Enzo Rossi

Mercoledì 25 Novembre 2020

 

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Gli Europei dell’86 e i Mondiali ’87 hanno costituito i migliori anni della sua vita. Anche se proprio i Mondiali romani avevano posto in qualche modo fine alla sua avventura e nella maniera più amara.

Gianfranco Colasante

Quando muore un amico, è come se morisse una parte di noi. Non so se questo possa dirsi in occasione della morte di Enzo Rossi avvenuta stamane. Ma di certo, con lui scompare una parte importante del nostro mondo, o meglio di quel certo modo di vivere l’atletica, viscerale e umorale, arrabbiato e naif, ma denso di sensazioni e innervato di umanità, oggi difficile da trasmettere a chi non c’era, a chi non se l’è sentita scorrere addosso, come una seconda pelle. Luciano – che per primo ci ha dato la notizia – mi aveva sollecitato a scrivere un ricordo.

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