I sentieri di Cimbricus / Rafer e Arnie, due giganti che ci lasciano
Giovedì 3 Dicembre 2020
Se ne sono andati a poche ore di distanza l’uno dall’altro: Rafer Johnson, vincitore del decathlon marziano di Roma, e Clarence "Arnie" Robinson, il lunghista che ha vissuto tre vite.
Giorgio Cimbrico
Pagine da sfogliare dopo la morte di Rafer Johnson, che se n’è andato a 86 anni. La prima risale a quando il suo allenatore lo porta diciassettenne, a Tulare, a vedere Bob Mathias: il ragazzo prodigio di Londra 1948 aveva iniziato il suo cammino per concedere il bis un paio di mesi dopo a Helsinki. Rafer, che saltabeccava tra basket, football e baseball, ne rimane impressionato e decide che il decathlon sarebbe stata l’arte sua.
I sentieri di Cimbricus / Tremate, un cinguettio vi sbranera'
Mercoledì 2 Dicembre 2020
I tweet, insomma le cose che uno scrive, non hanno il riconoscimento della prescrizione? Pare di no, perché ricadono più o meno nella categoria dei crimini di guerra o contro l’umanità.
Giorgio Cimbrico
Al tempo delle Serenissima, uno imbucava una denuncia anonima nella Bocca della Verità e il malcapitato finiva davanti al tribunale per eresia, sodomia, usura, alto tradimento, veniva sottoposto ai tratti di corda tra un periodo e l’altro passato in carceri fetide, veniva dichiarato colpevole o, qualche rara volta, innocente. Nessuno si curava da chi perché fosse arrivata la denuncia.
Fatti&Misfatti / Pisani all'uscio e squadre in maschera
Mercoledì 2 Dicembre 2020
“Ci è piaciuta una Nazionale che ha pensato, prima di tutto alla difesa, fatta anche bene, in modo da non dover dipendere dalla giornata dei presunti tiratori e togliere Sacchetti dal rogo che già preparano sotto il Pavaglione.”
Oscar Eleni
Sulla porta degli ospizi dove restano isolati tanti amici. Cercando una pila per trovare i risultati delle bolle dove hanno giocato le qualificazioni farsa per l’europeo allargato anche ai custodi di palazzi chiusi che eccita i fibaioli perduti. Torniamo su questa pista per pagare un tributo alla Nazionale di basket che pensavamo di non dover fare. Questi azzurri di nuovo pelo, invece, a Tallin ci hanno detto che forse esiste anche un futuro per un movimento che stipendia troppi Erode da farsa e che non ha fatto niente per migliorare, pagando poco gli allenatori, insegnando meno a chi bussava alla porta.
Duribanchi / Se permettete, oggi parliamo di donne
Mercoledì 2 Dicembre 2020
Lo meritano sempre. Dallo sport all’arte, alla politica, alla musica, all’attualità. Quelle a cui, per cominciare, bisognerebbe fare un inchino. Senza dimenticare quelle (ancora tante) violentate e uccise.
Andrea Bosco
Ricordo di un amico: Arturo Diaconale, scomparso a 75 anni. Ci eravamo conosciuti al Giornale di Montanelli. Lui era uno dei big della redazione romana: uno di quelli che si occupavano di politica. Tante cose ha fatto nella vita, Diaconale. Anche il portavoce della Lazio della quale era tifoso. Titanica impresa vedersela quotidianamente con Claudio Lotito. Ma Arturo era bravo e paziente. E se sposava una causa, non mollava. La sua associazione “Dreyfuss” combatteva le ingiustizie processuali. Richiamandosi alla vicenda di quell’ufficiale ebreo francese, ingiustamente accusato di tradimento, condannato alla detenzione nell’inferno di un’isola sperduta nell’oceano e alla fine riabilitato. Il caso che fece scrivere allo scrittore Emile Zola il celebre articolo che iniziava con “J’accuse”.
Piste&Pedane / Il magico potere del numero Quattro
Martedì 1° Dicembre 2020
Si vanno posizionando le truppe e i frombolieri in vista della battaglia elettorale che il 31 gennaio 2021 consegnerà al trionfatore il trono di via Flaminia. Ma intanto qualche colpo è già partito.
Daniele Perboni
Quattro (dal latino quattuor, gotico fidwor) è il numero del cielo, simbolo della Trinità. Inoltre quattro è il numero della perfezione morale e delle proporzioni dell'uomo. È il numero perfetto secondo i Maya. Nel macrocosmo rappresenta la Materia (originale, fisica, universale, elaborata); nel microcosmo i quattro umori (muco, sangue, bile gialla, bile nera). Come attributo matematico il “quattro” rappresenta la stabilità e la completezza. In Giappone, e altre nazioni dell'Asia orientale, il numero è considerato sfortunato.
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