Duribanchi / L'ingannevole rimbalzo tra vero e verosimile
Mercoledì 23 Dicembre 2020
Il vero è crudo: ci sbatti il naso. Il verosimile è edulcorato: ti ci specchi. Il vero sono i morti che ogni giorno il bollettino segnala. Il verosimile sono i provvedimenti, cambiati nel giro di poche ore, da chi governa.
Andrea Bosco
Spiegava Mark Twain: “La verità è la cosa più preziosa che abbiamo. Economizziamola”. Parole al vento. Siamo da così tanto tempo dediti allo scialo della verità da non essere più in grado di distinguere il vero dal verosimile. Aveva cominciato la carta, i tabloid inventori di amorazzi fasulli. Visto che funzionava anche il calcio iniziò a banchettare: trattative fantasmagoriche, evaporate nello spazio fragile di un “mercato”. Quante volte fu “venduto” Pelè a questo o a quel club? Almeno il numero di volte che ha visto un imprenditore francese “comprare” il Milan. Salvo poi constatare che i padroni del Diavolo risultano essere tali Cerchione e D’Avanzo: manager partenopei.
Giorgio Cimbrico / Chiamiamola pure, se volete, Covix
Lunedì 21 Dicembre 2020
“La Brexit e la sua mutante Covix stanno isolando il posto che più amo al mondo. Non resta che provare a sorridere riesumando vecchie storielle tipo “nebbia sul Canale, continente isolato” o improntate a una vecchia burbanza imperiale: “da Calais in giù è tutta Africa”.
Giorgio Cimbrico
Sono così innamorato di Londra che sto provando dolore nel vederla deserta, desolata come in un Mercoledì delle Ceneri. Penso alle cose che faccio di solito: andare alla National Gallery e sedermi a lungo davanti al Battesimo di Gesù e alla Natività di Piero della Francesca, spostarmi d qualche sala (prima non era così, era sufficiente una torsione del collo a destra) e ammirare uno degli episodi della battaglia di San Romano di Paolo Uccello e poi dirigermi verso la parete dei Turner che hanno cambiato la pittura: intendo la tecnica, i soggetti. Penso che siano dannatamente soli e così provo a star loro accanto sorbendo una piccola fiala di ars consolatoria distillata.
Fatti&Misfatti / Sulla pietra dei falliti, a natiche nude
Lunedì 21 Dicembre 2020
“Ci capite davvero qualcosa in un campionato azzoppato dove c’è chi insiste, per avere comunque in piazza Mercanti la gogna di almeno una retrocessione nella stagione più balorda che ci sia?”
Oscar Eleni
Dal pozzo milanese di piazza Mercanti che un tempo era il cuore cittadino per l’amministrazione della giustizia. In catene, come tutti, anche quelli che sanno dare la colpa soltanto agli altri senza vergognarsi, abbiamo accettato di sedere sulla pietra dei falliti, a natiche nude, insomma quello che resta delle vecchie e stanche chiappone, per ricordarci che prima di scrivere, giudicare, bisognerebbe riflettere. Magari come quel tipo che dopo il primo tempo di Atalanta-Roma, con i bergamaschi in svantaggio, rimpiangeva il Gomez esiliato da chi sa gestire una società, ma poi, alla fine, sulla perla di Ilicic, elogiava e cantava squadra, allenatore.
I sentieri di Cimbricus / “Questione di uomini, dicono gli inglesi”
Venerdì 18 Dicembre 2020
Addio corale a chi ci ha riempito la vita: il primo ad andarsene è stato Sean Connery, poi è toccato a Jan Morris e a John Le Carrè, tutti malati di vecchiaia: 90, 94 e 89.
Giorgio Cimbrico
Di Sean qualcosa ho già scritto quando se n’è andato. Posso aggiungere che di recente l’ha ricordato Jackie Stewart, scozzese come lui e vecchio amico. “Sapete quale era il film che amava di più? ‘The Hill’ (in italiano La Collina del Disonore, bianco e nero di Sidney Lumet, annata 1965, un ‘carcerario’ senza sbarre: il dramma è ambientato in un campo di detenzione militare nel deserto) perché, mi diceva Sean, ho capito di saper recitare”.
Duribanchi / L'eterno ritorno dell'eguale. Si potra' cambiare?
Mercoledì 16 Dicembre 2020
“Basta mance a pioggia, basta redditi assurdi, basta navigator, banchi a rotelle, monopattini elettrici: basta sostegno alle aziende decotte, destinate comunque a fallire.”
Andrea Bosco
In un paese dove abbondano gli “indispensabili” (ridimensionati dalla cronaca), l'ambizione di lor-signori di passare alla storia sta assumendo connotati patetici. Vera patologia: condensato di arroganza, avidità, interessi, presunzione, spocchia. Un delirio di onnipotenza che ha invaso il ponte della beccheggiante nave Italia. Tutti convinti di essere “unti del Signore”. Prescelti ed unici. Prescelti da chi? Da qualche porporato? Da qualche sondaggista? Da qualche direttore di quotidiano? Da qualche oscuro finanziatore? Dedicato agli oscuri finanziatori: che poi così “oscuri” non sono mai.
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