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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Per T&FN solo Luminosa Bogliolo

Sabato 2 Gennaio 2021

 

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La stesura del ranking 2020 di T&FN – ridotto alle prime tre posizioni – va letto con una certa indulgenza considerate le impossibili condizioni che hanno lacerato la stagione.

Gianfranco Colasante

Effetto della pandemia: per il 2020 il tradizionale ranking mondiale di Track&Field News (la prima volta compilato per la stagione 1947) si è giocoforza ridotto al solo … podio, come dire a stabilire i migliori tre per ciascuna delle 22 specialità maschili e femminili. Poca roba, ma era impossibile diversamente con una annata bruscamente tranciata a metà della stagione indoor (con i “mondiali” saltati) e ripresa all’aperto solo a luglio. E non a tutte le latitudini.

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I sentieri di Cimbricus / Buio e silenzio, ma soprattutto profitto

Venerdì 1° Gennaio 2021

 

trampolino


“Lo sport espropriato va avanti, deve andare avanti. L’offensiva dei potenti senza volto non ha confini e se ne frega se c’è pubblico o non c’è: ognuno ha le sue leggi.”

Giorgio Cimbrico

Da quando ero un bambino molto piccolo il Capodanno si risolveva in due cose: il Concerto dalla Sala degli Amici della Musica (le maiuscole sono volute e necessarie), specie le numerose edizioni dirette da Willi Boskovsky, nato suddito di Francesco Giuseppe e così dotato dello spirito giusto, della lievità viennese, e il salto da Garmisch, seconda tappa della tournèe dei 4 Trampolini. L’ho seguita anche in queste ore, nel silenzio.

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Fuorisacco / Gli 80 dell'inventore del jogging in Italia

Giovedì 31 Dicembre 2020

 

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Umberto Risi, una vita di corsa, sempre di corsa taglia oggi un altro traguardo. Una storia che merita d’essere ripercorsa e riletta, all’insegna di una passione e di uno stile: “correre e faticare”. Grazie, Umberto.

Carlo Santi

Ottanta anni e non sentirli. Umberto Risi ha l’entusiasmo di sempre, quello del ragazzo che correva in libertà nella sua Roma con tanti compagni di viaggio in quel Cus fucina di campioni e, soprattutto, di idee, autentico laboratorio dello sport italiano. Correva tanto, il giovin Umberto già dalla fine degli anni Cinquanta con la maglia dell’AA Amatori, poi del C.A. Centrale e del Cus Roma passando per l’Aeronautica per finire con l’Arca, e corre ancora tanto il signor Risi anche se più spesso, ora, lo fa in bicicletta per seguire i suoi allievi del CC Aniene intorno all’amato campo delle Aquile all’Acqua Acetosa.

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I sentieri di Cimbricus / Il piccolo uomo dalle basette cespugliose

Venerdì 31 Dicembre 2020

 
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Nei giorni scorsi ci ha lasciato Paul Nihill, l’inglese che solo Abdon Pamich seppe piegare a Tokyo. Segnato dalla sofferenza, è stato l’ultimo esponente di una marcia e di uno stile scomparsi da tempo.

Giorgio Cimbrico

Per noi italiani, Paul Nihill è una figura lontana, all’ingresso del rettilineo, mentre Abdon Pamich distrugge a manate, rabbioso e felice, il filo di lana steso sul traguardo di Tokyo. Diciannove secondi sono quei cento metri che dividono il magnifico fiumano dal piccolo e stento inglese dalle basette cespugliose e dall’espressione di chi dalla vita ha avuto poco e quel poco non è stato piacevole. Persino il nome suggerisce un vuoto. Il Covid l’ha portato via a 81 anni.

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Piste&Pedane / Tutto rimandato all'anno olimpico "dispari"

Mercoledì 30 Dicembre 2020

 

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Chiudiamo l’anno peggiore della nostra vita in attesa del vaccino. Intanto la stagione atletica italiana ha emesso i suoi verdetti incoronando Luminosa Bogliolo e Yeman Crippa.

Daniele Perboni

 

Ne usciremo migliori. Era questo il mantra che albergava in ogni dove nella prima fase dell’epidemia, proprio quando il “maledetto” aveva colpito duro con centinaia di morti giornalieri e migliaia di contagiati. Si cantava dai balconi, si esponevano lenzuola con frasi di incoraggiamento, s’inneggiava agli eroi degli ospedali. Una beata fava! Non ne siamo usciti affatto. Anzi, siamo precipitati in un secondo, orribile, periodo mentre all’orizzonte se ne annuncia un terzo. Ora non si canta più. Si impreca. Non si glorifica più nessuno. Si insulta, si minaccia di morte.

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