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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Fare slalom tra le mascherine

Martedì 11 Maggio 2021

 

basket-2020 


La legge del menga in vigore: per cui in Italia siamo tutti mafiosi, tutti evasori, tutti corrotti. Le minoranze al potere. Gli incapaci al comando. Bel risveglio adesso che ci avviciniamo all’immunità di gregge. Così dicono.

Oscar Eleni

Nel giardino Zen dove cerca di offrire pasticceria giapponese ai tiranni carpatici che rovinano più di una vita: in politica, nello sport, nell’arte di spiegare perché preferiscono un oggetto inerte che segue la corrente, piuttosto di una cosa viva che la può contrastare. Per arrivare al giardino bisogna schivare i bagni all’aperto nei parchi cittadini dove hanno abolito i vespasiani liberatori dei prostatici, fare uno slalom virtuoso fra troppe mascherine lasciate per terra, insieme a tanto altro, magari dagli stessi che se la prendono con i padroni dei cani perché 4 su 10 non raccolgono. Tutti peccatori.

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Italian Graffiti / Ma davvero a salvarci saranno le donne?

Martedì 11 Maggio 2021

 

malago-ansa


Terzo mandato per Giovanni Malagò? Possibile. Programmi? Niente di clamoroso, solo “idee importanti, forti e coraggiose”. Location prestigiosa e scelta furba degli strateghi del Foro Italico: un ritorno al passato che non impegna per il futuro.

Gianfranco Colasante

Il prossimo 13 maggio, giovedì, Giovanni Malagò darà inizio alla sua terza presidenza che si concluderà nella primavera del 2025. O almeno questa è la previsione, visto che dovrà superare l’opposizione di ben tre rivali, contandosi tra loro quel Franco Chimenti, suo attuale vice, che ha già annunciato che gli regalerà il suo voto. Con quale rispetto per gli altri candidati – Antonella Bellutti e Renato Di Rocco –, e l’intera organizzazione, lascio a voi intendere. Nei giorni scorsi, in un fondo sul Corriere, Antonio Polito teorizzava la nascita in Italia – primo paese al mondo – della democrazia dell’intrattenimento. Corretto e deprimente. Qui siamo oltre, precipitati in pieno avanspettacolo.

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Duribanchi / "Se devono morire, morissero, cioe'"

Martedì 11 Maggio 2021

 

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È questo il paese chiamato Italia. Un paese nel quale una moltitudine di giovani è priva della pur minima coscienza. Prodotti di una scuola che ha privato l’Italia di un futuro.

Andrea Bosco

“Comunque i giovani della mia età, non muoiono di Covid. Neanche mio padre che ha 50 anni, muore di Covid. No, dai: muoiono solo le persone anziane. Quello che penso io, arrivati a questo punto ... Anche i miei nonni: tengo molto ai miei nonni, ma se devono morire, morissero, cioè”. Dice questo una fanciulla ventenne intervistata a Roma da “Dritto e Rovescio” trasmissione condotta da Paolo Del Debbio su Rete Quattro. Le sue parole sono finite in prima pagina in un articolo firmato da Carlo Verdelli sul Corriere della Sera.

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Fuorisacco / In morte del nostro amico Leonardo

Martedì 11 Maggio 2021


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(gfc) Leonardo Zauli [1943-2021] si è spento improvvisamente nella mattinata di ieri. Chi sia stato nel panorama dello sport romano e di quel CONI – che suo padre Bruno aveva “rifondato” nel 1946 dalle ceneri del fascismo affidandolo a un geniale leguleio di successo, Giulio Onesti – appare superfluo ricordarlo a chi c’era. Sin da bambino Leonardo aveva respirato l’aria del Foro Italico che in maniera del tutto naturale era diventato la sua “casa”, non soltanto per il lavoro ma anche per l’impegno verso i primi organismi sindacali. Avvocato, esperto di diritto sportivo cresciuto alla scuola di Inigo Marani Toro, Leonardo aveva retto per decenni l’Ufficio Legale del CONI in anni di crescita esponenziale e turbolenta, prima di accettare, sul finire della carriera, la difficile presidenza della Sportass. Sul piano più strettamente sportivo, giovanissimo, dopo la morte del padre avvenuta nel 1963, aveva fondato la società di atletica che ne portava il nome e che è stata uno degli ultimi esempi di un club civile autofinanziato e retto sulla sola passione. Con la sua morte se ne va una delle menti più lucide e razionali del nostro mondo ed, in certo modo, si chiude un'epoca.

Alberto Gualtieri

Caro Leonardo: 
non ti vedevo da quel tempo che la pandemia aveva reso rarefatti i contatti, seppure qualche veloce incontro c’era stato. L’ultima volta, dopo esserci salutati, ti osservavo allontanarti e pensavo al lavoro gentile che il tempo fa su ognuno di noi. Da anni infatti il tuo approccio verso il mondo era divenuto dolce pur conservando la forza e l’intelligenza di una personalità come la tua.

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Piste&Pedane / Spalato: il rientro nell'atmosfera

Lunedì 10 Maggio 2021

 

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La rassegna continentale dei lanci ha sottolineato ancora una volta le (antiche) difficoltà del settore che stenta ad avvicinare il già non eccelso livello europeo. 

 

Daniele Perboni

 

Dopo le esaltanti giornate polacche, con le giacche azzurre, non quelle polverose conosciute grazie a film, fumetti e canzoni (Occhi turchini e giacca uguale. Fu un generale di vent'anni. Figlio d'un temporale), tornate al suono delle fanfare, è toccato ai giganti, nell’immaginario collettivo uomini e donne alti, grandi, grossi, muscolosi e magari barbuti, sempre azzurri però, provare ad esaltare le gesta dell’italico lancio.

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