I sentieri di Cimbricus / "Lo faccio solo per mia nonna"
Martedì 15 Giugno 2021
Nonna che oggi vive in Canada e che col nome di Cheng Feng-jung fu primatista mondiale dell’alto, il primo record arrivato in Cina. Ora sua nipote Zheng Ninali prova a compensarla per le mancate Olimpiadi del ’56.
Giorgio Cimbrico
Eptathlon di Arona, Canarie: vince Nina Schultz, Cina, 6358 punti. Strano nome per una cinese. La stessa Nina Schultz che tre anni fa, ai Giochi del Commowealth, finì seconda alle spalle di Katarina Johnson-Thompson, ma in quell’occasione accanto al nome c’era la sigla del Canada. Cambio di paese, di passaporto, di nome: ora è Zheng Ninali, autorizzata dal 12 aprile a gareggiare per il suo nuovo paese, quello della nonna materna.
Duribanchi / "Solo attraverso il tempo si vince il tempo"
Martedì 15 Giugno 2021
L’UEFA è “buona e tanto sensibile”, ma schiuma rabbia quando qualcuno si avvicina alla sua cassaforte. Dove entra il 70% delle risorse continentali a fronte del 30% destinato alle società. Lecito sapere chi le maneggia?
Andrea Bosco
Nel segno del dolore il marinaio che non vorrebbe più navigare si interroga su Giansenio: abbiamo tutti una mappa con un cammino segnato? Per alcuni breve, per altri lunghissimo? Gli inciampi della vita segnano una strada sconnessa: dove la fede vacilla e dove l’idea della predestinazione mette radici. La follia che stronca la vita di due bambini e del pensionato che aveva cercato di aiutarli. La follia di un malato di mente, lasciato senza aiuto, libero di impazzire e di uccidere. Se non vuoi farti curare la legge te lo permette. Non puoi decidere come e quando morire, ma puoi evitare le cure, i vaccini, il sostegno per una mente devastata dai demoni.
I sentieri di Cimbricus / La ragazzina che viene dal Sud ...
Lunedì 14 Giugno 2021
… Sudan per l’esattezza anche se nata in America. Nel mirino i Trials e una accoppiata da paura 400/800. A 19 anni si può. E per finire, una letterina per Lord Coe. Chissà che non la legga.
Giorgio Cimbrico
Se i genitori non avessero abbandonato una ventina d’anni fa una regione povera, assetata d’acqua e di pace, straziata da una guerra, da una guerriglia e da un conflitto etnico e religioso che, a intervalli, vanno avanti da più di un secolo, oggi Athing Mu (Mu, come un’avventura di Corto Maltese …) vivrebbe nel Sud Sudan e se il fato le avesse appena sorriso potrebbe far parte della squadra dei rifugiati che sarà a Tokyo. Tecnico della pattuglia dell’atletica, Francis Obikwelu, nigeriano, portoghese, primatista d’Europa.
Il profilo di Brera / Paola: ed ora vediamola correre!
Sabato 12 Giugno 2021
(gfc) Ho incontrato per la prima volta Paola Pigni quando era ancora una giovane velocista della “Giuliano Dalmata” e la corsa più lunga per le ragazze si arrestava al doppio giro. Da allora non ho mai cessato di seguirne la strada e le imprese. Con rispetto ed amicizia. È stata lei, caparbia come pochi altri, in una perenne sfida contro sé stessa, la prima ad avventurarsi con coraggio su spazi inesplorati, aprendo alle donne di tutto il mondo le distanze lunghe in pista e le corse su strada. Una ragazza della frontiera, una grandissima atleta, una splendida persona. Mancherà a tutti noi. Per ricordarla ho preferito riproporre questo articolo che Brera mi consegnò per Atletica, la nuova rivista della cui redazione Pasquale Stassano mi aveva appena incaricato. A quel tempo, Paola aveva poco più di ventidue anni ...
Gianni Brera
Voi non credete, beceri, ma Paola Pigni ha mosso piedi fatati su un’orbita che protervamente ci negava la rampa sdrucciolevole della storia. L’evento è memorabile. Ne sono così convinto che adesso scendo nella hall dell’Hotel Balcan, dove mi trovo esiliato, e prendo a calci due o tre pedatori di quelli grossi … Scrivevo da Sofia, in Bulgaria (pardon). Non avevo la valigia da due giorni, non i toscani già dimezzati, non le pipe pronte per l’uso. Ma il rovello era un altro. Io faccio di mestiere il giornalista-artigiano.
Fatti&Misfatti / Cappotto pungente (pensando a Paola)
Sabato 12 Giugno 2021
“Le voci di un’atletica che non riusciranno mai a farci dimenticare. Loro ci parlano ancora e li abbiamo sentiti mentre preparavano una stanza regale per Paola Pigni, soprano del grande sport come la madre catalana.”
Oscar Eleni
Dal campo Giuriati di Milano per una staffetta verso l’Arena accompagnato dalle voci che parlano ancora ai credenti di un’atletica creativa di rinnovamento, pensando a Paola Pigni che ci correrebbe dietro se piangessimo per la chiodata che le ha dato il destino nel giorno dove sembrava tutto confuso nella prematura epopea del calcio, dove ritrovare certe facce, rivedere certe scene, ascoltare l’iperbole vagante dei cantori, faceva venire nausea e nostalgia per maschere di ferro.
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