I sentieri di Cimbricus / Dal campo alla storia, in nome della doppia W
Sabato 10 Luglio 2021
“Vincere qui, sotto l’arco di Wembley, arcobaleno cromato, o sul Centrale dall’erba ormai stepposa, è una festa mobile, è un racconto da tramandare a figli e proporre ai nipoti”. [articolo uscito oggi sulla pagina dei commenti del Secolo XIX]
Giorgio Cimbrico
Nel segno intrecciato di una doppia W – Wembley e Wimbledon – la Londra italiana è in attesa di inusitati miracoli: battere i Leoni in quello che fu l’Empire Stadium e uscire dai sacri cancelli di Church Road con il titolo dei Championships. Un sogno da accostare al viaggio di Astolfo sulla luna? Mica vero. Francesco Molinari fa scuola: quando mise le mani su un torneo dello Slam, era l’Open che non ha neppure bisogno di essere etichettato con l‘aggettivo “british”, quello che viene premiato con una piccola brocca neoclassica. Fatti, non miracoli.
I sentieri di Cimbricus / Non ci resta che ... la TV
Venerdì 9 Luglio 2021
Nessun giapponese, nessun appassionato d’oltremare, ma loro, i VIP, gli sponsor, quelli del CIO, sì, ad assistere in esclusiva ai loro Giochi silenziosi, inodori, sorvegliati, a porte chiuse.
Giorgio Cimbrico
“Scusa, Tacito, posso fare la parafrasi di una delle tue più famose, asciutte e definitive frasi?”. “Se ho capito a quale ti riferisci, mio giovane amico, voglio fare una precisazione: la scrissi a proposito della Britannia, non della Germania: hanno fatto il deserto e la chiamano pace romana. Ma dimmi, dimmi a quale scopo la vuoi usare e come vuoi trasformarla?” “Maestro, tu certo ricorderai i Giochi Olimpici”. “Come no, una volta ci sono andato: belle gare, grandi bevute, molta bella gente da ogni angolo del mondo”.
I sentieri di Cimbricus / Cosa ne sa la gente di Wembley?
Martedì 6 Luglio 2021
Wembley – dove stasera giocano Italia e Spagna – è il nome che in questi giorni martella, istericamente ripetuto dai media che usano strumenti a percussione per far breccia nella testa della gente, impresa assai più agevole di quella che toccò a Enrico V di fronte alle mura di Harfleur.
Giorgio Cimbrico
Cosa ne sa la gente di Wembley? Forse i più vecchi ricordano Nicolò Carosio che diceva. “A Wembley i soliti centomila”. O qualcuno può riesumare un ritaglio del Mirror: “Stasera a Wembey Inghilterra-Grecia: arbitrerà Lo Bello, un siciliano alto sei piedi”. Stupore: i siciliani non sono tutti piccolissimi? E qualcun altro può concedersi, in autonomia mentale o grazie a You Tube, il tocco di piatto di Fabio Capello dopo quella rasoiata di Giorgio Chinagli che non voleva essere un assist. Era il 14 novembre 1973 e il tempio era stato violato, scrisse qualcuno. E, in aggiunta, i leoni di Highbury, vendicati,
Duribanchi / Breve dizionario dei luoghi comuni
Martedì 6 Luglio 2021
Cronache e controcronache su quanto fa notizia, o si crede che faccia notizia, dal momento che se tutti ne parlano, allora quella diventa verità rivelata. E chi azzarda a metterlo in dubbio è contro di noi e fa disinformazione.
Andrea Bosco
Panta rei: che sia stato o meno Eraclito a dirlo, tutto scorre. L'implacabile bollettino anche questa settimana si aggiorna. Raffaella Carrà, nostra signora dello spettacolo è andata a far l'amore e a ballare non più da “Trieste in giù” ma sulle nuvole. Strada facendo avrà incontrato Paolo Beldì, regista televisivo che come ha scritto Aldo Grasso “amava sottolineare i dettagli”. Le scarpe soprattutto. Da Sergio Leone aveva imparato che un primo piano di uno stivale, può valere più di un volto. Faccio (diciamo che ho fatto) una professione bellissima che mi ha permesso di conoscere persone che la maggior parte della gente vede solo in tv. Mi disse Beldì, un giorno in Corso Sempione: “le scarpe, eleganti o sportive, curate o trasandate, rivelano molto del carattere di una persona”.
Tokyo 2020+1 / Noi, la Stampa, non siamo il nemico
Lunedì 5 Luglio 2021
Un’altra faccia dei Giochi. La Stampa non può essere considerata “nemica” del Giappone. Non si può accettare un clima da libertà vigilata e di non troppo velato razzismo.
Gianni Merlo*
Questa storia inizia con la mia prima volta in Giappone. Era il 1978. Fui accolto da Atsushi Hoshino, collega, gentiluomo, capo dello sport del quotidiano Yomiuri Shimbun, che mi ha mostrato la grande ospitalità del popolo giapponese. Ma ora la situazione non è la stessa purtroppo. Mentre stavamo discutendo dell'accesso alle fonti di informazione nella pandemia, è arrivato lo “Tsunami” del comitato organizzatore di Tokyo 2020 sulla nostra libertà di movimento, che sarà regolata dal documento ufficiale “Alloggio Tokyo 2020: lavorare durante uno speciale regime di quarantena soft”.
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