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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

CONI / Il Club Olimpico per Sochi 2014: sono in 34

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Mercoledì 17 aprile 2013

paris_4Nel corso dell’ultima riunione della GN (la n. 1011), tenuta ieri, il segretario generale Roberto Fabbricini ha reso noto il primo elenco degli atleti chiamati a far parte del Club Olimpico. Si tratta di 34 nominativi, equamente divisi a metà tra donne e uomini, che riceveranno in media 16.000 euro ciascuno, per uno stanziamento complessivo pari a 558.000 euro. Nominativi filtrati attraverso i risultati della stagione invernale 2012-13 che non ha portato grandi soddisfazioni (nessun titolo iridato, ma quattro secondi e sei terzi posti), che ha visto – in generale – una buona presenza degli azzurri nei piani altri delle classifiche mondiali. Secondo le norme in vigore, un solo atleta è considerato nella categoria Oro: si tratta di Giuliano Razzoli, vincitore dello Slalom di Vancouver 2010, ma che da allora non ha collezionato molti altri successi.

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Atletica / (2) Europei di Zurigo: guardando agli eroi del passato

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Venerdì 1 Agosto 2014


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LUCIANO BARRA


I prossimi Campionati Europei di atletica saranno l’evento più importante della stagione 2014. L’Europa, così come gli altri continenti, tiene questo anno i propri Campionati Continentali. L’atletica è molto cambiata negli 80 anni trascorsi dalla prima edizione, tenuta a Torino nel 1934. In meglio o in peggio, resta difficile giudicare. Tuttavia, indipendentemente dal livello tecnico che non è più quello dei decenni passati, il titolo europee conserva sempre il suo valore. Meriterebbe analizzare il perché di questo calo della vecchia Europa nelle gerarchie atletiche, ma si rischierebbe di finire in un’analisi sociale/economica piuttosto complessa. Ma, indipendentemente dal valore tecnico, rimane il piacere di vedere gare dove non si gareggia per il record, ma per una medaglia. E la gioia degli atleti che si aggiudicano quel prezioso riconoscimento vale qualsiasi record. La medaglia, o anche il diploma da finalista, rimarrà appesa sull’ideale parete di ognuno di quegli atleti in maniera indelebile, a differenza del risultato raggiunto in uno dei tanti meeting dove non si capisce chi è chi e dove si finisce col perdere l’identità nazionale degli atleti.

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Osservatorio / Grandi atleti e piccola federazione

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Giovedì 29 Febbraio 2024

 

olimpico

Sono appena iniziati i Mondiali Indoor e ci aspettiamo buoni risultati dai nostri atleti. Sicuramente è un momento magico per l’atletica con vista ai Campionati Europei di Roma e i Giochi Olimpici di Parigi.

Luciano Barra

A questo indubbio fervore tecnico, di cui grande merito va al CT Antonio La Torre, a cui la dirigenza FIDAL ha il merito di aver messo a disposizione importanti risorse, fa contrasto la pochezza della gestione federale. L’ultima vicenda della candidatura di Roma ai mondiali del 2027 avrebbe permesso ad Emilio Fede di replicare il suo famoso motto “ma che figura di m ... ”.

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Fatti&Misfatti / A piedi nudi sotto il canestro

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Lunedì 16 Settembre 2024

 

peterson-23 

“In questo clima ecco allora il baloncesto italiano che aspetta la benedizione di papa Petrucci, per lui rielezione sicura, con il coro gestito dalla Lega del Gandini continuerà a tenersi stretto il pacchetto stranieri”.

Oscar Eleni

A piedi nudi sotto canestro imitando su un palco ideale il grandissimo David Byrne, benedicendo la sua straordinaria forza di combattere cantando anche dopo la separazioni dei Talking Heads, teste davvero pensanti. La sua ricerca di pace attraverso la musica, il suo modo di staccare i fili del play back ci ha liberato la mente, proprio come vuole il suo genio autistico, mischiando ispirazione e voglia di battersi, violino e ukulele, sonorità del bianco e del nero.

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Ciclismo / Lo spazzacamino italiano che vinse il primo Tour

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Martedì 8 Luglio 2014

garin

(gfc)
Prime battute del Tour che dal 5 luglio ha mosso i suoi primi passi nello Yorkshire (in cambio di una decina di milioni di sterline giunti dalle municipalità e dal governo inglese) e che - sin dalla seconda tappa, vittoria per distacco a Sheffield - vede il fresco campione italiano Vincenzo Nibali in maglia gialla. Il Tour, come è noto, si concluderà il 27 luglio agli Champs-Elysées. Una storia, quindi, tutta da scrivere quella dell'edizione n. 101, sperando che Nibali riesca a contrastare fino a Parigi i favoriti Chis Froome e Alberto Contador. Ma quello che più ci interessa ora è ricordare la prima edizione della Grande-Boucle, partita alle ore 15 e 16' del 1° luglio 1903 da Montgeron, su un'idea di Geo Lefèvre e con i soldi di Henri Desgrange, rispettivamente giornalista e direttore de L'Auto-Vélo, ardito giornale in carta gialla, da cui il colore della maglia leader, uscito per la prima volta nell'ottobre del 1900, all'alba del nuovo secolo, quello delle guerre e delle dittature.

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